Archivio mensile:Maggio 2020

La partita delle partite. Il finale

VERDI: Celi D, Lavezzo, Dalnodar, Vesci, Pasini, Calderan, Gurrisi, Moser, Solano, Brioschi, Vianini, Nervo, Boscarol, Massimo
ROSSI: Bonatti, Girolametto, Bibone, Fiore, Pandini, Tessaro, Mazzella, Anselmi, Pallaoro, Ferrauti, Russo, Gnicchi, Celi R, Fellin

Dove eravamo rimasti?
Ah sì, con i verdi in balia dell’avversario, sull’orlo di una clamorosa batosta. Succede, nel trofeo: parti in quarta, poi ti trovi improvvisamente a rincorrere gli avversari chiedendoti cosa sia successo.
Per i rossi sarebbe il momento di affondare il colpo. E questo prova a fare Mazzella, infiltrandosi nell’area verde. Quando parte non vede né avversari né compagni: tiene lo sguardo fisso davanti a sé e le gambe iniziano a danzare. Finta, cambio di passo, scatto… uno, due, tre avversari saltati, ma il campione d’Ischia non ha fatto i conti con il portiere verde. Forte dell’esperienza hockeistica, Gurrisi gli si fa incontro e chiude ogni varco salvando con il suo corpo il colpo del KO! La fiammella verde traballa, ma non si spegne!
Certo che sono bravi, questi rossi. Guardate per esempio Ferrauti, che parte dalla sua area palleggiando. Per un attimo mi sembra di tornare indietro di una quindicina d’anni: me lo ricordo bene quell’incedere in palleggio, era uno dei suoi numeri preferiti. La palla danza in aria per un po’ e poi arriva a Fellin, che supera la metà campo allungando il pallone a Celi senior. Dalla destra l’ingegnere di rosso vestito lascia partire un bel colpo ad effetto; sono dieci anni che Rosario non tocca palla, forse di più, eppure il suo tiro filtra velenoso tra gli avversari, sembra poter andare a segno… ma c’è Solano che all’ultimo momento spegne i suoi sogni di gloria! L’oriundo di Sicilia dovrà riprovarci, ma si potrà in ogni caso consolare con l’ottima prestazione della serata.
Ecco un passaggio di Boscarol per Brioschi, che tenta di restituire il favore con un colpo di tacco… naaaa, Sté, la palla è fuori, e ti tocca subire anche i mugugni dei compagni!
Rimette in gioco Pallaoro, che scambia con Girolametto. Bella questa triangolazione tra il tipografo e il conduttore di treni 😉 ma cosa si vogliono inventare? Pallaoro riaggancia la palla e sembra voler continuare il duetto, ma Girolametto inaspettatamente si volta e passa indietro. Non male come pensata: è giunto il momento di calare il ritmo, dopotutto manca solo un quarto d’ora alle 22… almeno in teoria, perché sappiamo bene che l’orario di spegnimento delle luci è, diciamo così, a piacere del custode.
Motivo in più per i verdi di spingere sull’acceleratore! Ma, almeno in questa fase, il tentativo rosso di addormentare il gioco sembra riuscire. Bonatti passa a Girolametto, che appoggia a Bibone, che chiama in causa Fiore, che serve Pandini, che allunga per Tessaro, che gira a Mazzella, che ripiega su Anselmi, che lancia Pallaoro, che tocca per Ferrauti, che indirizza a Russo, che mette in movimento Gnicchi, che invita Celi, che suggerisce a Fellin… tutta la squadra ha toccato palla senza guadagnare un solo metro!
Ci vuole una scossa, la partita si sta addormentando! L’hanno ovviamente capito i verdi, che provano a spingere sull’acceleratore. Una bella azione nasce su iniziativa di Nervo, che sulla destra vede Lavezzo libero di avanzare. Un bel dribbling, la palla arpionata con i suoi piedi prensili, poi il “furetto” tocca per Pasini. Il Paso, si sa, gioca bene in tutti i ruoli. Un tempo difensore per eccellenza, ultimamente si sta spingendo sempre più avanti con ottimi risultati. E ci prova spesso, come in questo caso: il suo è un gran tiro che avrebbe impensierito Anselmi. Buon per il portiere rosso che Gnicchi ci mette il piede e devia il pallone in angolo.
Massimo si incarica della battuta. Finge un passaggio, brontola un po’ reclamando la distanza, poi mette una palla apparentemente innocua in area avversaria. La sfera inizia a rotolare placidamente verso il dischetto del rigore. Che male potrà mai fare una roba del genere, si dicono i rossi. E si guardano. Vai tu che vado io. Boscarol si avventa sulla palla, ma la sua è la più classica delle finte. Sembra dover tirare, poi sposta il piede e lascia scorrere. Pericolo scampato? No, perché dietro di lui piomba Calderan. Adesso la manovra è chiara, ma è tardi per i rossi. Sembra studiata a tavolino. Calderan ha tutto il tempo per caricare il tiro, incoccia la palla che si alza da terra e parte sparata… Anselmi la guarda, è fuori dalla sua portata… fermo immagine, in cui tutti puntano lo sguardo nella stessa direzione, impotenti… ed è gol all’incrocioooooo! Palla nel “sette”, i verdi esultano! Non è finita, siamo 5-3!
Ecco, ancora una volta, la legge del calcio: subisci un rovescio e anche se sei ancora in vantaggio cominci a dubitare. E dall’altra parte ti sembrano tutti improvvisamente più grandi, più grossi, più cattivi. Ci vorrebbe un allenatore che faccia ragionare i rossi, che trovi la parola giusta per calmarli, eh, magari ci fosse, farebbe molto comodo in questo momento!
E invece le gambe diventano molli, la tensione prende il sopravvento e non ci si trova più come cinque minuti prima. Pandini cerca di impostare la manovra, scambia con Bonatti che prova a ridargli la palla… no, appoggio troppo corto, Dalnodar anticipa e si fa avanti con una faccia che è tutto un programma. Salta un uomo in velocità, recupera sul filo di lana la palla che stava uscendo, cambia gioco tagliando tutto il campo in diagonale… spunta dal nulla Moser che con una bordata a fil di palo fulmina il povero Anselmi!!! Cinque a quattrooooo, tutto è rimesso in discussione! Vianini recupera in un lampo la palla e la ributta in campo, è chiaro che da parte rossa ora si cercherà di perdere più tempo possibile. Ogni secondo potrebbe essere prezioso, chissà chi c’è oggi di turno: quello che spegne alle 21:50 o quello che talvolta ci fa lasciare il campo per sfinimento?
Attenzione, contrasto fratricida a centrocampo. I due Celi si sono scontrati e discutono animatamente sul da farsi. L’episodio del primo gol rosso, con quella punizione battuta un po’ frettolosamente, ha lasciato una sorta di debito da pagare e questo è il momento di riscuotere. Il più giovane dei Celi prende la palla e tronca ogni discussione: è punizione. Si porta un po’ più avanti del dovuto e fa partire l’azione a sorpresa. Giustizia è fatta, almeno dal suo punto di vista. La palla è per Solano che fa partire una bordata terrificante, scaricando tutto il suo peso sul pallone! Ma Roby c’è… tocca quel tanto che basta per deviare il pallone sulla traversa e in angolo!
Vesci si incarica del corner e i rossi, memori dell’esperienza precedente, formano attorno a lui un curioso capannello. Se la matematica non è un’opinione, però, tre giocatori in zona corner sono tre difensori che mancano in area! Situazione che può regalare qualche sorpresa… e cosa si inventa Vesci? Un colpetto sotto al pallone che si alza a palombella, supera il blocco rosso e cade lento e beffardo in piena area… dove Vianini arriva a bomba e insacca con la sua classica sforbiciata! Pareggioooooo, incredibile ma vero! Tutto da rifare, che recupero pazzesco!
Pugno alzato, sorrisone e ampia falcata, anche Vianini è ormai un “Onesto” ritrovato!
E adesso? Rimonta con sorpasso? Sembrerebbe la cosa più probabile. E difatti l’onda verde si ingrossa e sembra travolgere tutto: ora i campioni li vediamo tutti dall’altra parte.
Si occupa Nervo di far ripartire l’azione dopo l’ennesima palla persa dai rossi. Si fa largo a centrocampo, appoggia sulla destra a Moser che lascia partire un tiro cross… il pallone taglia tutta la difesa, Pasini arriva di gran carriera… piatto preciso verso l’angolo opposto… oh, oh, Anselmi è battuto… la palla scivola lentamente verso il gol…
Vi ho già parlato di Fiore? Uno degli ultimi a entrare nel trofeo. Ottavo nel 2018. Quinto nel 2019. E quest’anno in lotta per il podio. Uno a cui piace difendere e ripartire con azioni manovrate. Ma, soprattutto, uno che si fa spesso trovare al posto giusto nel momento giusto. Come in questo caso. Perché sulla linea di porta c’è lui. Respinge e butta fuori area. Un salvataggio importantissimo. Perché la palla, prima di finire sul fondo, viene arpionata da Girolametto con uno dei suoi caratteristici stop funambolici (come li tiri fuori non l’ho mai capito), con il piede all’altezza della testa. Si può fare qualcosa di buono, perché i verdi si sono fatti sorprendere in avanti. Appoggio a Mazzella, che però non parte in quarta come al suo solito, questa volta serve un’azione di squadra. Tocco per Bibone, con lo sguardo basso ma le idee ben chiare. Lassù, ignorato da tutti, era rimasto Tessaro. Strano, da parte sua. Di solito il baricentro del suo gioco, se vogliamo usare un parolone, è piuttosto arretrato. Questa volta è rimasto nella metà campo avversaria sperando in un capovolgimento del gioco, e ha sperato bene. Bibone lo serve senza bisogno di guardarlo. Curiosa squadra, questa rossa. Fatta di grandi individualità, ma capace di lavorare in coro. Stop di Tessaro. Palla a terra. Due passi, Gurrisi gli si fa incontro, ma la palla è già all’incrocio con un tiro potente e chirurgico. Un gran gol!
È il gelo tra i verdi, squadra annichilita. La partita probabilmente è finita qui. Anche perché sono le 21:59.

Ma ci si prova, finché c’è luce c’é speranza. Tocca a Russo spezzare quella che potrebbe essere l’ultima iniziativa verde. Lo fa scaraventando il pallone alla “forte tira forte”, talmente forte che la sfera finisce in cima alle tribune. Si recupererà dopo.
C’è il pallone di riserva. Gurrisi lo agguanta e scruta lontano. Deve aver visto uno dei suoi dall’altra parte del campo, perché lancia con il suo stile inconfondibile, usando le braccia a mò di bilanciere, sorvolando tutto il campo. Non ci arriva Lavezzo che si protende verso l’alto a cercare la deviazione di testa. Il pallone cade al limite dell’area. Dove c’è Brioschi. Non ha fatto molto, “il pupo”, questa sera. Qualche tocco, ma nulla di risolutivo. Mette giù la palla. Finge un passaggio, poi cambia inaspettatamente passo. Punta Anselmi con uno stile che non è proprio quello di un centometrista, ma è terribilmente efficace. Le sue finte sono intelligenti. Sfrutta la velocità dell’avversario a suo vantaggio, mettendolo fuori tempo con i movimenti del corpo. Ne salta uno. Cambia piede, si allarga e ne supera un altro. Roby gli si fa incontro. “Le luci, si spengano le luci!” invocano silenziosamente i rossi. Ora Brioschi è fermo, a due passi dal portiere. Il buon Roby è un decano del calcio amatoriale, e le sue uscite coraggiose sono ormai proverbiali. Brioschi lo aspetta, e quando è a mezzo metro tira fuori un tocco morbido, quelli dei vecchi tempi. Un colpo d’esterno sfiorando la palla da sotto, il giusto per scavalcare il corpo di Roby proteso verso di lui. Palo! La palla ha colpito il palo! Ma il Brio aveva già capito tutto. O forse l’aveva addirittura voluto, quasi stesse giocando a biliardo. Scavalca il portiere steso a terra con un’agilità che non t’aspetti e deposita comodamente in rete.
I verdi gli si fanno incontro con un urlo disumano tra lo sconcerto dei rossi. Il Brio ha tirato fuori il colpo da maestro quando tutto sembrava perduto! Non bastano i cinque, qualcuno se lo strapazza a tal punto da buttarlo a terra. E gli altri sopra ad esultare. E bravo Sté. Hai riscattato anche i mugugni.
Finita. Il custode questa volta è stato puntualissimo. Meglio così: una sconfitta a questo punto sarebbe stata troppo bruciante per entrambe le squadre! Il sollievo è generale. Le pacche sulle spalle tante.
Ma la partite delle partite doveva servire a decretare il campione dei campioni, e con il pareggio il verdetto non è chiaro.

Bisognerà rivedersi tutti, prima o poi.