La partita delle partite – prima parte

Immaginate di convocare tutti i protagonisti (ma proprio tutti, passati e presenti!) del Trofeo degli onesti. Immaginate poi di suddividerli in due squadre e di far disputare loro un vero e proprio dream match, al termine del quale si potrà proclamare il campione dei campioni.
Ecco come potrebbe essere la cronaca di quella leggendaria partita…

Palasport, sul far della sera di un giovedì di aprile 2020. Giovani e meno giovani, rotti e aggiustati, in forma e appesantiti, tutti hanno risposto “presente!” allo straordinario evento in programma oggi. Dal nucleo storico dei primi anni 2000 all’ultimo arrivato di poche settimane fa, questa sera scenderanno in campo tutti coloro che prima o dopo hanno fatto parte del Trofeo degli onesti!
Queste le squadre composte dall’amato-odiato supercomputer, una macchina mitologica la cui esistenza più volte è stata messa in dubbio.


VERDI: Celi D, Lavezzo, Dalnodar, Vesci, Pasini, Calderan, Gurrisi, Moser, Solano, Brioschi, Vianini, Nervo, Boscarol, Massimo
ROSSI: Bonatti, Girolametto, Bibone, Fiore, Pandini, Tessaro, Mazzella, Anselmi, Pallaoro, Ferrauti, Russo, Gnicchi, Celi R, Fellin

Sarà una sfida impegnativa, soprattutto per coloro che da tempo sono fuori dalla battaglia; ma questa è la grande occasione per entrare nella storia del trofeo!
Sono quasi le 20:30 quando, singolarmente o a piccoli gruppetti, i convocati iniziano a varcare l’ingresso del Palasport convergendo verso l’ormai mitico spogliatoio 10. Sorrisi, strette di mano tra amici che non si vedevano da tempo, ricordi, aneddoti e qualche vecchia ruggine, perché no, il trofeo è anche questo.
Bonatti e Russo sono i più lesti a cambiarsi per infilarsi in campo; il prepartita è il loro momento magico, quello in cui possono scaricare le frustrazioni della settimana con il FORTE TIRA FORTE! In pratica si tratta di prendere a pallonate un malcapitato cercando di procurargli più danno possibile. Detto così sembra crudele, ma il risultato finale è qualcosa di molto divertente (forse un po’ meno per chi le botte le prende) e a guardare le loro facce l’effetto antistress si direbbe miracoloso.
Ai due si aggiungono i portieroni Anselmi e Gurrisi: sarà una gran bella sfida per decidere il miglior “numero uno”! Roby, dopo i rituali tre minuti di corsetta, si piazza in porta e aspetta che qualcuno cominci a scaldargli le mani. Un serissimo Gurrisi prepara i muscoli con un po’ di stretching e osserva compagni e avversari entrare in campo. Il primo ad apparire è Vianini, massiccio e incazzato come ai vecchi tempi; abbozza un sorriso, ma quel suo saltellare nervosamente con il ciuffo ciondolante tradisce una certa tensione. Il bomber Bibone si direbbe tranquillo, sembra quasi rientrato da una passeggiata sul bel lungomare della sua città natale; Tessaro è un altro che fa trasparire poco, difficile capire quanto ci tenga, ma se l’ho inquadrato bene ci tiene, eccome se ci tiene. Ecco Calderan, come sempre tra i primi a presentarsi; giovane, eppure già uno dei “vecchi” del trofeo; vedremo se anche questa sera piazzerà il suo solito filotto di gol. Mazzella guizza in campo a velocità doppia rispetto agli altri, come sempre sarà il sorvegliato speciale e troverà pane per i suoi denti. Applausi: entra Fellin, colui che il destino sembrava aver definitivamente pensionato. Invece lui è di nuovo qui, e come sempre ci farà vedere i sorci verdi con le sue sgroppate… dopotutto la roccia non si può spezzare! Arriva Massimo, non fa neanche tempo a varcare la linea di fondocampo che inizia a già a snocciolare le sue battute in dialetto triestino, con lui l’allegria è sempre assicurata ma quando gioca è un cagnaccio. Dietro di lui una sagoma robusta ci riporta indietro di qualche anno: è Ferrauti! L’infortunio al ginocchio è ormai un ricordo e questo per lui potrebbe essere un nuovo inizio, chissà! Altra entrata, altra vecchia gloria: Dalnodar, tirato come al solito, entra in campo, dispensa battute e strappa sorrisi tra uno scatto e l’altro proprio come ai vecchi tempi. Ecco “paron Celi”: attorno a lui si è costituito ormai quasi vent’anni fa il gruppo, sua è l’idea della classifica, se siamo qui oggi lo dobbiamo soprattutto a lui. Poi Moser, un altro dei “veci”, detentore di molti record, capace di svettare in classifica un anno e piombare in fondo quello successivo. A proposito di “veci” che vecchi non sono: dopo una lunghissima assenza Nervo rientra sul palcoscenico del trofeo! Manca da così tanto tempo che sarà interessante osservare la sua “evoluzione calcistica”. Dopo un ingegnere… eccone un altro! Anche Celi R. è assente da una vita, ma l’occasione era troppo ghiotta e per questa sera il muscolo lesionato pazienterà. Gnicchi si presenta come al solito in punta di piedi; non è una presenza costante nel trofeo e ogni volta vi si affaccia un po’ timidamente, però quando gioca è capace di tirare fuori dal cilindro colpi di ottima fattura.
Oh, questo è un vero giovanotto, ma giovane in tutti i sensi, sia anagraficamente che come presenze: Lavezzo, il furetto, che dopo un periodo di gavetta è entrato a far parte stabilmente del gruppo. Ecco Pallaoro, “castagna d’oro”… quando carica il tiro sono in molti a scansarsi, solo che non si capisce mai bene che traiettoria prenderà il pallone 😉 Arriva nonno Vesci, “nonno” si fa per dire perché sembra il più giovane di tutti: ha tanto “mestiere” da insegnarci che dovrà giocare con noi per altri vent’anni almeno! Entra Pasini, il principe del trofeo. Non c’è stagione in cui non abbia lottato per il podio: il più costante, sempre in palla, una certezza per chi lo ha tra le sue fila. Mette il piede in campo Girolametto, l’uomo del mistero. Quando ti capita di giocare con lui speri sempre che sia in una delle sue giornate giuste, perché allora potrai sperare che ti risolva la partita. Altrimenti bisognerà guardare che non ne combini una delle sue 😉 Fa il suo ingresso Solano, che in questi ultimi anni è diventato un po’ il factotum del trofeo… nel senso che gioca (sempre meno…) e tira le fila dell’organizzazione (sempre di più). Attenzione, qui sì che ci vorrebbe un’entrata in stile teatrale: calano le luci, l’occhio di bue illumina l’ingresso… ecco Boscarol, il pescecane dei primi anni 2000! Lui le partite le mordeva e i punti li strappava a morsi. Credo abbia smesso di giocare perché tradito dalla sua stessa voracità.
Passa qualche minuto, e quando ormai la palestra rimbomba di urla e pallonate inizia la sfilata dei ritardatari cronici… il primo è Pandini, tornato calciatore dopo una lunghissima pausa durante la quale tendiniti e impegni vari sembravano aver prevalso sul pallone. Che storia pazzesca rientrare, giocando bene, dopo i 50 anni! Da uno dei più anziani a uno dei più giovani, Fiore, trafelato come al solito, borsone a tracolla e tanta voglia di vincere la classifica, e ogni anno ci va sempre più vicino. E finalmente, a tempo ampiamente scaduto, ecco il Brioschi! Non è un’entrata in campo, è un caracollare con quel sorriso pacioccone che ti spegne in gola l’urlo “svegliaaaa Brio, siamo tutti ad aspettarti!” che gli vorresti scaricare addosso.
Ci siamo finalmente tutti, ultimi istanti di attesa per dare il tempo di presentarsi a chi non si è mai incrociato in questi anni. Curioso: questa sera si incontrano due, anzi tre generazioni del trofeo!
Sono le 20:45 e si può finalmente partire. Il campo, ovviamente, è allargato, la grande occasione lo richiedeva: i tre settori del Palasport sono tutti per noi!
Calcio d’inizio e subito Mazzella si impossessa della palla per partire con uno dei suoi guizzi… dribbling, cambio di passo, si accentra, prepara il tiro… fermato appena in tempo da Solano, che fa muro come solo lui sa fare! C’è mancato poco che San Francesco d’Ischia aprisse le marcature dopo nemmeno dieci secondi!
La palla è ora a Gurrisi, che con un rilancio trova Vianini oltre il centrocampo, stop nonostante la pressione della difesa avversaria, rapida piroetta a servire Lavezzo che gira subito la palla verso l’incrocio dei paliiiii… ma Roby vola e sventa!!! Primo pericolo per i rossi! Roby si rialza, stringe la palla e si gusta i complimenti di compagni e avversari. L’inizio è travolgente, se continua così il cronista dovrà tirar fuori il taccuino di riserva!
La palla è ora a Bonatti, che alza la sua classica palombella a cercare Bibone, ma Dalnodar respinge di testa verso il centrocampo… Pasini è lesto a stoppare e lanciare Calderan sulla destra, duello con Girolametto a fondocampo, la palla filtra in area rossa ma Celi R. intercetta, si guarda in giro e con uno dei suoi esterni a effetto serve Fiore, triangolo con Fellin, Fiore riaggancia e varca il centrocampo, assist per Pallaoro che arriva come un treno, carica il tiro… bomba fuori di poco! Gurrisi se l’è vista brutta!
Il portiere verde recupera la palla e lancia lunghissimo verso Celi D. che appoggia al volo per Moser, contrasto con Nervo, e dopo un rimpallo il pallone termina sul fondo. Brioschi rimette in gioco servendo Boscarol, che senza pensarci un attimo punta l’area avversaria con la sua classica cavalcata. Gli si affianca Tessaro, lo contrasta, parte un tiro che viene però smorzato e finisce innocuo nella braccia di Anselmi. Il buon Roby, si sa, ogni tanto ne combina una delle sue… eccolo servire pericolosamente Gnicchi in piena area di rigore, Massimo approfitta di un attimo di incertezza e gli soffia il pallone, tiro… fuori!
Anselmi recupera il pallone e questa volta sceglie il servizio lungo, lanciando verso Pandini, stop di petto, scambio con Ferrauti… tunnel di Pandini! Vesci però ha già intuito la situazione di pericolo, si para davanti all’avversario impedendogli di avanzare… Pandini chiama il fallo! Momento di incertezza, ma Bonatti è lesto a toccare il pallone per il vecchietto terribile che fiuta l’occasione, avanza qualche passo, mette al centro di sinistro, la palla filtra tra mille gambe… velo di Bibone, Russo di piatto… goooolllll!!! Squadra rossa in vantaggio dopo una manciata di minuti con il rientrante Russoooooo!

[Continua…]

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