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Quanto tempo è passato!

Cari lettori,
dopo 28 mesi di silenzio rispolvero questa rubrica per riportare cronaca ed emozioni della serata di ieri, 14 febbraio 2023. Mai avrei pensato una cosa del genere fino a poche ore fa… dopo una lunghissima assenza la convocazione è giunta improvvisa ed inaspettata, ma ci ho messo poco a rispondere “presente!”.
Oggi le ginocchia fanno un po’ male, comunque meno del previsto, ma devo dire che ne è valsa la pena. Mi mancavate, eccome se mi mancavate. Anche se la bici e lo sport in generale riempiono sempre le mie giornate, scendere nuovamente nell’arena e ritrovare i vecchi amici, tutti a correre dietro a un pallone, è stato un piacere. Ed è stato bello anche constatare che in quasi due anni nulla è cambiato, a parte qualche volto e qualche nome che, forse, avrò la possibilità di conoscere più avanti. I ritmi sono sempre quelli, frenetici, senza respiro. Tutti in forma (e chi lo è un po’ di meno sopperisce con la grinta), tutti con una dannata voglia di vincere. Non c’è più la classifica, ma forse è meglio così: le sfide sono a viso aperto, senza tanti calcoli, perché finiscono con la sirena delle 21 senza possibilità di appello!
Voti e giudizi? Ma no, dai, forse sono un po’ arrugginito per queste cose, e magari nemmeno ai “bei tempi” ci azzeccavo tanto 😉 Tutti bravi, soprattutto i vecchietti 😀

Arrivederci!

Visto il momentaccio che stiamo vivendo, possiamo ritenerci abbastanza soddisfatti… siamo riusciti a riassaggiare il clima del trofeo e per ora può (e purtroppo deve) bastare. Si torna a riposo in attesa di tempi migliori, ma le due serate giocate ci danno la possibilità di buttare giù un abbozzo delle classifiche, quella del trofeo e quella dei marcatori:

Da notare che Calderan è in testa ad entrambe; è presto per dire che è la sua stagione, lo vedremo più avanti. Ora pensiamo a tenerci in forma come abbiamo fatto finora, dato che il lockdown non sembra davvero aver fiaccato i baldi giovanotti del Trofeo degli onesti. In entrambe le serate, infatti, nessuno si è risparmiato. Ieri in particolare i ritmi sono stati molto alti, forse anche per il campo più stretto rispetto alla precedente occasione. Si è partiti subito fortissimo con un 3-0 parziale dei rossi (Vesci, Bonatti, Gnicchi, Lavezzo, Gratteri) che poteva far pensare a una facile vittoria sui verdi (Calderan, Moser, Anselmi, Fellin, Sartoretto). Così non è stato, perché quando la ruota verde ha cominciato a girare i gol sono arrivati a raffica. Straordinaria la prestazione di Fellin, che schizzava come una pallina da flipper in ogni parte del campo, ottimamente supportato dai compagni che hanno spesso concretizzato azioni molto ben manovrate. Una in particolare, ha coinvolto tutta la squadra con il gol che è arrivato dopo una serie di precisi passaggi e un doppio tunnel. Tutto molto bello. Naufragio rosso, quindi? Tutt’altro! Ci ha pensato “Carla Fracci” Lavezzo a tenere in piedi la baracca. Con le sue gambe supersnodabili è riuscito a insaccare dei gol al limite del possibile, beffando più di una volta il pur ottimo Anselmi. Luci ed ombre per gli altri compagni di squadra, che solo a momenti hanno fatto vedere sprazzi di buon gioco. Ricorderemo un paio di bei gol di Gnicchi e la figura possente di Vesci opposta più di una volta a mo’ di scudo ai siluri lanciati dai rossi. Tutto ciò è bastato ai rossi per rimanere in vista del pelo dell’acqua, ma non ad emergere: 19-15 il risultato finale.
OK, dai, ora torniamo a fare i bravi.
Speriamo di rivederci presto.

Le pagelle
Calderan 7,5 Moser 7 Anselmi 8 Fellin 9 Sartoretto 7,5
Vesci 7 Bonatti 6,5 Gnicchi 6,5 Lavezzo 8 Gratteri 7

Conferme e delusioni dell’era Covid

Finalmente giovedì 8 ottobre 2020 il trofeo degli Onesti è tornato in campo! Tante le novità, come le formalità da espletare prima dell’ingresso al Palasport, l’obbligo (?) di disinfettare superfici ed oggetti dopo il loro utilizzo e infine il campo da gioco, che quest’anno è leggermente più ampio. Ma le cose, tutto sommato, si sono rivelate meno tragiche del previsto. Grazie alla disponibilità del custode, già dal prossimo giovedì potremo disporre di spogliatoi e docce, in quanto dopo di noi non ci sono altri accessi e la struttura viene chiusa e sanificata in vista del giorno successivo.
Ma veniamo alla partita… direi che l’era Covid ha portato con sé conferme e piccole delusioni. Tra le conferme spicca quella del “vizietto del gol” di Bibone, ieri a segno ben 9 volte! Altra conferma è nonno Pandini, entrato in campo un po’ controvoglia e autore di una prestazione niente male, impreziosita da tre gol. Se l’è cavata bene anche Lavezzo, dinamicissimo, a segno tre volte anche se un po’ impreciso in alcune occasioni. Che dire di Girolametto e Calderan, se non bene? Rispettivamente cinque e quattro i gol al loro attivo. E che dire di Fellin, benedetto Fellin che un paio d’anni fa sembrava avesse scritto la parola FINE sulla sua carriera calcistica e che ieri sera ha messo a ferro e fuoco il Palasport? Il tutto insieme a un brillante Sartoretto, suo compagno di mille battaglie. I due si sono trovati a meraviglia, sembrava quasi che il lockdown l’avessero passato a studiare gli schemi a tavolino. Nove più. Complimenti a entrambi.
Altro personaggio, altra conferma: anche con il nuovo look completo di occhialini protettivi è sempre lui, il mitico Anselmi!
Le delusioni? Gnicchi e Bonatti… il primo rientra mestamente negli spogliatoi chiedendo scusa a tutti (chissà se si è scusato anche con il custode… ma la sua prestazione non è stata poi così disastrosa!), il secondo (zero gol stasera) si confida a capo chino nel dopopartita vaneggiando di gente che alla palla dà del “tu”, mentre lui dà del “voi” o “essa” o addirittura “ella”, non si è capito bene. Diamogli comunque una seconda possibilità, forse deve digerire i mille mila km percorsi in bici in questo periodo di astinenza calcistica.
Rimane Vesci, né conferma né delusione. Gli mettiamo la sufficienza per l’ottimo lavoro di rilevazione temperatura all’ingresso del Palasport e per qualche anticipo in difesa. Di più non s’è visto.
Era la prima partita: vale o non vale per la classifica? Chissà. Per la cronaca i rossi (Fellin, Girolametto, Pandini, Calderan, Anselmi, Sartoretto) hanno prevalso 19-13 sui verdi (Lavezzo, Bibone, Gnicchi, Vesci, Bonatti).


Per intanto mettiamo questa di classifica:
1) Lavezzo, 80 euro pagati
2) Fellin, 80 Euro pagati
3) Vesci, 60 euro pagati

Per il resto… attendo commenti!

Una stagione senza padrone

Il campionato era ormai a buon punto quando è successo quello che sappiamo tutti, con il disastro del Covid-19 che ci ha relegati in casa e che ancor oggi, in estate avanzata, ci impedisce di giocare.
Mancavano diverse giornate alla fine e i giochi non erano conclusi. Mazzella conduceva con una certa tranquillità, e alle sue spalle era un continuo accapigliarsi per tenere il suo ritmo. L’impressione era che, punto su punto, gli inseguitori stessero perdendo terreno. Che Mazzella non avesse un vero e proprio rivale, ma una serie di contendenti che, intralciandosi l’un l’altro, non sarebbero riusciti a raggiungerlo. È probabile quindi che il nostro Francesco d’Ischia avrebbe portato a casa il trofeo per la seconda stagione consecutiva. Ma nel calcio, si sa, nulla è scontato. Ancor meno al Trofeo degli onesti, dove basta un’assenza e una serata storta per rimettere tutto in gioco.
I pareri riguardo all’epilogo di questa sfortunata edizione sono discordanti: chi vorrebbe concludere la stagione prendendo per buona la classifica di quel fatidico 27 febbraio, ultima partita giocata, chi vorrebbe proseguire appena possibile, e poi c’è Mazzella, che si sentiva già vincitore, ma che non potrà evidentemente mai avere la prova provata. La targa, in ogni caso, è in mano sua e ci resterà almeno fino a giugno 2021. Il vincitore virtuale è lui, su questo non c’è dubbio 😉
La soluzione migliore è dichiarare nullo questo campionato. Succede anche ad altissimi livelli che qualcosa vada storto, perché non dovrebbe essere così anche per il trofeo? Sarà il nostro modo per ricordare questa brutta esperienza, e poi buttarcela alle spalle.
Tra l’altro non mi sembra che ci sia tutta questa voglia di riprendere a breve. Sarà che ormai abbiamo perso il ritmo, o che le ferie riempiono i nostri pensieri, o altro. Vediamo di ributtarci a pesce in autunno.
Difficile stilare pagelle, anche perché è passato un po’ di tempo e si rischierebbe di non risultare obiettivi. Tutti hanno dato il massimo per passione, per orgoglio e forse anche per i punti, perché no! La classifica conta, non diciamo balle!
Una citazione la merita Corrado, primissimo tra i marcatori, che già pregustava l’ennesima scarpetta dorata. Ci riproverà. Poi c’è un giovincello di nome Giovanni che a tratti ha dato spettacolo, nonostante l’età quasi doppia rispetto ai più giovani del trofeo. E un altro giovincello, lui giovane sul serio, ultimo arrivato, che sono sicuro sarà protagonista nella prossima stagione. Un augurio di pronto recupero al portierone Michele, che speriamo di rivedere già giovedì 1 ottobre, alla riapertura del campionato.

A presto, più forti, entusiasti e onesti che mai!

La partita delle partite. Il finale

VERDI: Celi D, Lavezzo, Dalnodar, Vesci, Pasini, Calderan, Gurrisi, Moser, Solano, Brioschi, Vianini, Nervo, Boscarol, Massimo
ROSSI: Bonatti, Girolametto, Bibone, Fiore, Pandini, Tessaro, Mazzella, Anselmi, Pallaoro, Ferrauti, Russo, Gnicchi, Celi R, Fellin

Dove eravamo rimasti?
Ah sì, con i verdi in balia dell’avversario, sull’orlo di una clamorosa batosta. Succede, nel trofeo: parti in quarta, poi ti trovi improvvisamente a rincorrere gli avversari chiedendoti cosa sia successo.
Per i rossi sarebbe il momento di affondare il colpo. E questo prova a fare Mazzella, infiltrandosi nell’area verde. Quando parte non vede né avversari né compagni: tiene lo sguardo fisso davanti a sé e le gambe iniziano a danzare. Finta, cambio di passo, scatto… uno, due, tre avversari saltati, ma il campione d’Ischia non ha fatto i conti con il portiere verde. Forte dell’esperienza hockeistica, Gurrisi gli si fa incontro e chiude ogni varco salvando con il suo corpo il colpo del KO! La fiammella verde traballa, ma non si spegne!
Certo che sono bravi, questi rossi. Guardate per esempio Ferrauti, che parte dalla sua area palleggiando. Per un attimo mi sembra di tornare indietro di una quindicina d’anni: me lo ricordo bene quell’incedere in palleggio, era uno dei suoi numeri preferiti. La palla danza in aria per un po’ e poi arriva a Fellin, che supera la metà campo allungando il pallone a Celi senior. Dalla destra l’ingegnere di rosso vestito lascia partire un bel colpo ad effetto; sono dieci anni che Rosario non tocca palla, forse di più, eppure il suo tiro filtra velenoso tra gli avversari, sembra poter andare a segno… ma c’è Solano che all’ultimo momento spegne i suoi sogni di gloria! L’oriundo di Sicilia dovrà riprovarci, ma si potrà in ogni caso consolare con l’ottima prestazione della serata.
Ecco un passaggio di Boscarol per Brioschi, che tenta di restituire il favore con un colpo di tacco… naaaa, Sté, la palla è fuori, e ti tocca subire anche i mugugni dei compagni!
Rimette in gioco Pallaoro, che scambia con Girolametto. Bella questa triangolazione tra il tipografo e il conduttore di treni 😉 ma cosa si vogliono inventare? Pallaoro riaggancia la palla e sembra voler continuare il duetto, ma Girolametto inaspettatamente si volta e passa indietro. Non male come pensata: è giunto il momento di calare il ritmo, dopotutto manca solo un quarto d’ora alle 22… almeno in teoria, perché sappiamo bene che l’orario di spegnimento delle luci è, diciamo così, a piacere del custode.
Motivo in più per i verdi di spingere sull’acceleratore! Ma, almeno in questa fase, il tentativo rosso di addormentare il gioco sembra riuscire. Bonatti passa a Girolametto, che appoggia a Bibone, che chiama in causa Fiore, che serve Pandini, che allunga per Tessaro, che gira a Mazzella, che ripiega su Anselmi, che lancia Pallaoro, che tocca per Ferrauti, che indirizza a Russo, che mette in movimento Gnicchi, che invita Celi, che suggerisce a Fellin… tutta la squadra ha toccato palla senza guadagnare un solo metro!
Ci vuole una scossa, la partita si sta addormentando! L’hanno ovviamente capito i verdi, che provano a spingere sull’acceleratore. Una bella azione nasce su iniziativa di Nervo, che sulla destra vede Lavezzo libero di avanzare. Un bel dribbling, la palla arpionata con i suoi piedi prensili, poi il “furetto” tocca per Pasini. Il Paso, si sa, gioca bene in tutti i ruoli. Un tempo difensore per eccellenza, ultimamente si sta spingendo sempre più avanti con ottimi risultati. E ci prova spesso, come in questo caso: il suo è un gran tiro che avrebbe impensierito Anselmi. Buon per il portiere rosso che Gnicchi ci mette il piede e devia il pallone in angolo.
Massimo si incarica della battuta. Finge un passaggio, brontola un po’ reclamando la distanza, poi mette una palla apparentemente innocua in area avversaria. La sfera inizia a rotolare placidamente verso il dischetto del rigore. Che male potrà mai fare una roba del genere, si dicono i rossi. E si guardano. Vai tu che vado io. Boscarol si avventa sulla palla, ma la sua è la più classica delle finte. Sembra dover tirare, poi sposta il piede e lascia scorrere. Pericolo scampato? No, perché dietro di lui piomba Calderan. Adesso la manovra è chiara, ma è tardi per i rossi. Sembra studiata a tavolino. Calderan ha tutto il tempo per caricare il tiro, incoccia la palla che si alza da terra e parte sparata… Anselmi la guarda, è fuori dalla sua portata… fermo immagine, in cui tutti puntano lo sguardo nella stessa direzione, impotenti… ed è gol all’incrocioooooo! Palla nel “sette”, i verdi esultano! Non è finita, siamo 5-3!
Ecco, ancora una volta, la legge del calcio: subisci un rovescio e anche se sei ancora in vantaggio cominci a dubitare. E dall’altra parte ti sembrano tutti improvvisamente più grandi, più grossi, più cattivi. Ci vorrebbe un allenatore che faccia ragionare i rossi, che trovi la parola giusta per calmarli, eh, magari ci fosse, farebbe molto comodo in questo momento!
E invece le gambe diventano molli, la tensione prende il sopravvento e non ci si trova più come cinque minuti prima. Pandini cerca di impostare la manovra, scambia con Bonatti che prova a ridargli la palla… no, appoggio troppo corto, Dalnodar anticipa e si fa avanti con una faccia che è tutto un programma. Salta un uomo in velocità, recupera sul filo di lana la palla che stava uscendo, cambia gioco tagliando tutto il campo in diagonale… spunta dal nulla Moser che con una bordata a fil di palo fulmina il povero Anselmi!!! Cinque a quattrooooo, tutto è rimesso in discussione! Vianini recupera in un lampo la palla e la ributta in campo, è chiaro che da parte rossa ora si cercherà di perdere più tempo possibile. Ogni secondo potrebbe essere prezioso, chissà chi c’è oggi di turno: quello che spegne alle 21:50 o quello che talvolta ci fa lasciare il campo per sfinimento?
Attenzione, contrasto fratricida a centrocampo. I due Celi si sono scontrati e discutono animatamente sul da farsi. L’episodio del primo gol rosso, con quella punizione battuta un po’ frettolosamente, ha lasciato una sorta di debito da pagare e questo è il momento di riscuotere. Il più giovane dei Celi prende la palla e tronca ogni discussione: è punizione. Si porta un po’ più avanti del dovuto e fa partire l’azione a sorpresa. Giustizia è fatta, almeno dal suo punto di vista. La palla è per Solano che fa partire una bordata terrificante, scaricando tutto il suo peso sul pallone! Ma Roby c’è… tocca quel tanto che basta per deviare il pallone sulla traversa e in angolo!
Vesci si incarica del corner e i rossi, memori dell’esperienza precedente, formano attorno a lui un curioso capannello. Se la matematica non è un’opinione, però, tre giocatori in zona corner sono tre difensori che mancano in area! Situazione che può regalare qualche sorpresa… e cosa si inventa Vesci? Un colpetto sotto al pallone che si alza a palombella, supera il blocco rosso e cade lento e beffardo in piena area… dove Vianini arriva a bomba e insacca con la sua classica sforbiciata! Pareggioooooo, incredibile ma vero! Tutto da rifare, che recupero pazzesco!
Pugno alzato, sorrisone e ampia falcata, anche Vianini è ormai un “Onesto” ritrovato!
E adesso? Rimonta con sorpasso? Sembrerebbe la cosa più probabile. E difatti l’onda verde si ingrossa e sembra travolgere tutto: ora i campioni li vediamo tutti dall’altra parte.
Si occupa Nervo di far ripartire l’azione dopo l’ennesima palla persa dai rossi. Si fa largo a centrocampo, appoggia sulla destra a Moser che lascia partire un tiro cross… il pallone taglia tutta la difesa, Pasini arriva di gran carriera… piatto preciso verso l’angolo opposto… oh, oh, Anselmi è battuto… la palla scivola lentamente verso il gol…
Vi ho già parlato di Fiore? Uno degli ultimi a entrare nel trofeo. Ottavo nel 2018. Quinto nel 2019. E quest’anno in lotta per il podio. Uno a cui piace difendere e ripartire con azioni manovrate. Ma, soprattutto, uno che si fa spesso trovare al posto giusto nel momento giusto. Come in questo caso. Perché sulla linea di porta c’è lui. Respinge e butta fuori area. Un salvataggio importantissimo. Perché la palla, prima di finire sul fondo, viene arpionata da Girolametto con uno dei suoi caratteristici stop funambolici (come li tiri fuori non l’ho mai capito), con il piede all’altezza della testa. Si può fare qualcosa di buono, perché i verdi si sono fatti sorprendere in avanti. Appoggio a Mazzella, che però non parte in quarta come al suo solito, questa volta serve un’azione di squadra. Tocco per Bibone, con lo sguardo basso ma le idee ben chiare. Lassù, ignorato da tutti, era rimasto Tessaro. Strano, da parte sua. Di solito il baricentro del suo gioco, se vogliamo usare un parolone, è piuttosto arretrato. Questa volta è rimasto nella metà campo avversaria sperando in un capovolgimento del gioco, e ha sperato bene. Bibone lo serve senza bisogno di guardarlo. Curiosa squadra, questa rossa. Fatta di grandi individualità, ma capace di lavorare in coro. Stop di Tessaro. Palla a terra. Due passi, Gurrisi gli si fa incontro, ma la palla è già all’incrocio con un tiro potente e chirurgico. Un gran gol!
È il gelo tra i verdi, squadra annichilita. La partita probabilmente è finita qui. Anche perché sono le 21:59.

Ma ci si prova, finché c’è luce c’é speranza. Tocca a Russo spezzare quella che potrebbe essere l’ultima iniziativa verde. Lo fa scaraventando il pallone alla “forte tira forte”, talmente forte che la sfera finisce in cima alle tribune. Si recupererà dopo.
C’è il pallone di riserva. Gurrisi lo agguanta e scruta lontano. Deve aver visto uno dei suoi dall’altra parte del campo, perché lancia con il suo stile inconfondibile, usando le braccia a mò di bilanciere, sorvolando tutto il campo. Non ci arriva Lavezzo che si protende verso l’alto a cercare la deviazione di testa. Il pallone cade al limite dell’area. Dove c’è Brioschi. Non ha fatto molto, “il pupo”, questa sera. Qualche tocco, ma nulla di risolutivo. Mette giù la palla. Finge un passaggio, poi cambia inaspettatamente passo. Punta Anselmi con uno stile che non è proprio quello di un centometrista, ma è terribilmente efficace. Le sue finte sono intelligenti. Sfrutta la velocità dell’avversario a suo vantaggio, mettendolo fuori tempo con i movimenti del corpo. Ne salta uno. Cambia piede, si allarga e ne supera un altro. Roby gli si fa incontro. “Le luci, si spengano le luci!” invocano silenziosamente i rossi. Ora Brioschi è fermo, a due passi dal portiere. Il buon Roby è un decano del calcio amatoriale, e le sue uscite coraggiose sono ormai proverbiali. Brioschi lo aspetta, e quando è a mezzo metro tira fuori un tocco morbido, quelli dei vecchi tempi. Un colpo d’esterno sfiorando la palla da sotto, il giusto per scavalcare il corpo di Roby proteso verso di lui. Palo! La palla ha colpito il palo! Ma il Brio aveva già capito tutto. O forse l’aveva addirittura voluto, quasi stesse giocando a biliardo. Scavalca il portiere steso a terra con un’agilità che non t’aspetti e deposita comodamente in rete.
I verdi gli si fanno incontro con un urlo disumano tra lo sconcerto dei rossi. Il Brio ha tirato fuori il colpo da maestro quando tutto sembrava perduto! Non bastano i cinque, qualcuno se lo strapazza a tal punto da buttarlo a terra. E gli altri sopra ad esultare. E bravo Sté. Hai riscattato anche i mugugni.
Finita. Il custode questa volta è stato puntualissimo. Meglio così: una sconfitta a questo punto sarebbe stata troppo bruciante per entrambe le squadre! Il sollievo è generale. Le pacche sulle spalle tante.
Ma la partite delle partite doveva servire a decretare il campione dei campioni, e con il pareggio il verdetto non è chiaro.

Bisognerà rivedersi tutti, prima o poi.

La partita delle partite -parte 2

RICORDIAMO LE SQUADRE DI QUESTA EDIZIONE SPECIALE DEL TROFEO DEGLI ONESTI:
VERDI: Celi D, Lavezzo, Dalnodar, Vesci, Pasini, Calderan, Gurrisi, Moser, Solano, Brioschi, Vianini, Nervo, Boscarol, Massimo
ROSSI: Bonatti, Girolametto, Bibone, Fiore, Pandini, Tessaro, Mazzella, Anselmi, Pallaoro, Ferrauti, Russo, Gnicchi, Celi R, Fellin

Uno a zero per i rossi, quindi! Ma attenzione: il gol viene contestato! Sembra che Bonatti abbia battuto la punizione con la palla in movimento, si forma un capannello, sono diversi a discutere. Celi D. e Solano sono i più animati nel sostenere che il gol non è valido, va ripetuta l’azione, sembrano inamovibili. Bonatti giura che è tutto regolare, Vianini lo guarda e sembra pensare “non è cambiato proprio niente in questi anni!?”. È gol, non è gol, sì è gol… ma ormai è fatta, la prima “X” sul tabellino marcatori è per Russo! Di certo l’episodio servirà a surriscaldare gli animi, se ce n’era bisogno!
E in effetti nei minuti successivi il gioco si fa più frenetico, con tanti palloni calciati alla “viva il parroco!” e qualche scontro al limite della regolarità, nel pieno spirito del trofeo. Come sempre si esce dagli spogliatoi tra sorrisi e convenevoli, ma quando si inizia a giocare ci si trasforma. È un po’ la caratteristica del nostro campionato: non siamo un semplice gruppo di amici che si ritrova per quattro calci al pallone, ci mettiamo l’anima. Immagino dipenda da questa tanto amata (e tanto odiata) classifica.
Non è difficile prevedere comunque che da qui in poi ne vedremo delle belle.
Ci sono alcuni che quando il gioco è nervoso vanno a nozze, e uno di questi è senza dubbio Boscarol. Proprio lui, su imbeccata di Nervo, al 10° minuto stoppa la palla a centrocampo e si sposta sulla fascia destra, serve Pasini e inizia a correre di gran carriera. Uno sguardo di intesa, un colpo di genio e l’occasione è servita: con un delizioso tocco di prima Pasini salta la difesa restituendo la palla al compagno, libero di involarsi tutto solo verso la porta a velocità supersonica… “esci Roby, esciiii!!!” è l’urlo in coro dei rossi, Anselmi si fa sotto ma Boscarol lo supera di slancio, si decentra e riesce a trovare lo spiraglio per infilare la palla in rete prima di rotolare oltre la linea di fondocampo! I verdi esultano, punteggio riportato in parità e si ricomincia! Nulla da dire, è stato un gran bel gol, ai rossi non resta che rimettere in gioco senza tanti mea culpa perché il tocco di Pasini era di gran classe ed è già in bella mostra sul taccuino del cronista.

Lo schema dell’azione, così come è stato pubblicato sulla Gazzetta dello Sport

Ci pensa Girolametto a riportare il pallone in avanti per i suoi, scambio in famiglia con Ferrauti, poi Girolametto serve Fiore a cui si fa incontro Vesci. Si direbbe una scaramuccia tra lo zio e il nipote, vista la differenza di età! I due si contendono la palla a suon di spinte e colpi non del tutto leciti, in una strana gara a far valere la propria prestanza fisica, ma sempre con il sorriso sulle labbra. Per un attimo ha la meglio Fiore, il tempo che basta per tentare di sorprendere Gurrisi con un pallonetto dalla distanza… ma il portiere verde è attento, retrocede di una passo e blocca con sicurezza.
Palla a Calderan che avanza di qualche metro, lancio per Moser ma Fellin fa buona guardia e sventa la manovra. È proprio Fellin, il miracolato, che mai pensavamo di rivedere sui campi da gioco, a scambiare con Bonatti in piena area di rigore, la palla poi va a Pandini che però non trova spazi ed è costretto a retrocedere.
Dopo l’inizio arrembante le squadre sembrano aver trovato un certo equilibrio e non è più così facile puntare la porta avversaria. Fellin prova a farsi largo sulla destra, bella finta di corpo che spiazza l’avversario, si porta sul fondo ma subito prima di crossare Moser spazza senza tanti complimenti, in modo talmente irruente che la palla impegna Anselmi in una parata dall’altra parte del campo!
La palla torna a danzare tra la difesa verde, passaggio di Bonatti a Fiore che poi serve Gnicchi, quindi Celi R a servire Bibone nel bel mezzo del centrocampo, il bomber pesarese difende la palla con il corpo, si gira, passaggio filtrante per Russo… ma Gurrisi molto attento lo anticipa! Portiere verde chiamato spesso in causa in questa prima fase di gioco.
Gurrisi lancia verso Lavezzo a centrocampo, dribbiling di Lavezzo, avanza con la sua classica, lunghissima falcata, colpo di tacco per Brioschi, scambio con Massimo, la palla torna verso Lavezzo ma Mazzella allunga la gamba come solo lui sa fare e anticipa tutti: contropiede! Palla per Girolametto, Tessaro, lancio per Mazzella che nel frattempo si è improvvisamente materializzato trenta metri più avanti, stop elegante… parte un tiro e la palla si stampa sul palo! Bellissima iniziativa di Mazzella che va vicinissimo al gol!

Il palo di Mazzella con il tuffo di Gurrisi

Dalnodar sbotta verso i compagni, è chiaro che il bomber d’Ischia non deve avere questa libertà di manovra!
Nervo invoca maggior collaborazione e riprova a mettere ordine trovando Brioschi libero a centrocampo. Guardiamolo un po’, il redivivo: un po’ appesantito, ma con la palla ci sa fare, come sempre. Stop preciso, alza la testa, medita sul da farsi… anticipato da Girolametto! Troppo lenta la sua manovra, Brioschi si dovrà riadattare in tempo zero ai ritmi del trofeo o stasera combinerà poco. Nel frattempo l’azione continua, la palla giunge a Bonatti che sparacchia fuori da buona posizione. Lo si sente spesso vantarsi delle sue sedute di allenamento per migliorare il tiro, ma evidentemente c’è ancora qualcosa da sistemare…
L’equilibrio aumenta con il passare dei minuti, le squadre sono abbottonate. È chiaro che ci vorrà qualche invenzione.
E un uomo da invenzioni è sicuramente Lavezzo.

Andrea Lavezzo mi ricorda un po’ Tiramolla, un personaggio dei fumetti di 50 anni fa, capace di allungare i propri arti a dismisura: lui quando gioca è proprio così!

Sono trascorsi quasi 20 minuti quando Vesci riceve da Gurrisi, serve Calderan che con un dribbling vincente dà il via a un’azione corale che vede Vianini scambiare con Nervo, la palla è poi a Lavezzo che sguscia tra due uomini, gli si fa incontro Fiore ma Lavezzo cambia passo e punta rapidissimo la porta, si decentra… gran tiro che Anselmi respinge di pugno, la palla resta però sotto porta e arriva Celi D a scagliare una bordata clamorosa che si stampa sulla traversa e poi rimbalza in reteee! 2-1 per i verdi! Quanti anni erano che Celi non gustava la gioia del gol? Lo si vede da come stringe il pugno e lo lancia verso i compagni!

L’esultanza di Daniele dopo il gol

Verdi in vantaggio, questa volta Roby nulla ha potuto nonostante il grande intervento sul tiro di Lavezzo.
Qualcosa si è mosso, il gol è come una scossa per entrambe le squadre e il gioco si fa finalmente più arioso, le maglie si allentano un po’, chissà se c’entra anche la voglia di comparire nell’ambito tabellino dei marcatori, dove ogni “X” è una medaglia da appuntarsi al petto. In effetti alcuni dei bomber storici sono ancora a secco, ma ora sembra esserci più spazio anche per loro.
Ricordando i bei tempi andati, Ferrauti prende la palla nella sua difesa e avanza… si fa largo a centrocampo, supera in dribbling un avversario e lascia partire un tiro dalla lunghissima distanza, rimpallato da Calderan, la palla si alza altissima, Bibone la colpisce al volo nonostante il contrasto di Solano… golassooooooo! Incredibile gol di Bibone, che centra l’incrocio dei pali con un tiro al volo in mezza girata, impossibile per Gurrisi arrivarci! Anche Bibone nel tabellino dei marcatori e siamo sul 2-2!

Bibone immortalato nell’azione del gol


Palla al centro e verdi che sembrano aver subito il colpo, ora è la squadra rossa che comanda il gioco. Lancio per Fellin sulla fascia destra, sgroppata che sembra il Fanna nel Verona dello scudetto, è irrefrenabile, giunge sul fondo, qualcuno invoca il fuori ma la palla filtra al centro, Dalnodar è sul punto di rinviare ma piomba come un falco Mazzella che infila il 3-2 nell’angolino basso, là dove nessuno è mai giunto prima! Devastante l’azione rossa, in meno 10 secondi il pallone è passato dalle mani di Anselmi a superare la linea di porta verde!
E non basta: i verdi si stanno ancora dilungando in mugugni e brontolii quando Massimo rimette in gioco, appoggia la palla per Pasini… ma Gnicchi si materializza improvvisamente soffiando la palla alla difesa e insaccando il 4-2 per i rossi! Verdi impietriti! Gnicchi non si è fatto scappare l’occasione mettendo in rete un po’ come fece Pablito Rossi contro il Brasile nell’82 e ora può gustarsi il momento di gloria rientrando sorridente verso i “cinque” alzati dei compagni. Questa sera gli acciacchi che l’hanno fatto dannare negli anni passati sono lontani!

Gnicchi gooool!!!


Che sorbola per i verdi, ragazzi: tre gol subiti in pochi minuti è roba da KO! Il decano Vesci prova a prendere in mano le redini della squadra, è ora di metterci un po’ di fisicità, e chi meglio di Vianini è adatto allo scopo? Passaggio dunque per “the warrior” che sfonda di prepotenza a centrocampo e lascia partire un tiro… Anselmi intuisce la traiettoria e vede sfilare il pallone, non si capisce se ci può arrivare… ma è fuori!
È un momentaccio, di quelli in cui per venirne fuori servirebbe un colpo di fortuna, il tiro di Vianini poteva essere l’occasione giusta.
Anselmi rimette in gioco e serve Girolametto, velo per Tessaro, Pallaoro riceve sulla destra, finta il tiro, si accentra e serve Celi R, tutto facile adesso per i rossi che sembrano affondare la loro lama nel burro, tocco rapidissimo per Fellin che si infila tra le maglie della difesa e sfiora la palla quel tanto che basta per farla carambolare in porta beffando il portiere in uscita!!!
Pazzesco 5-2 per i rossi, la partita potrebbe essere già finita!
È il panico ora tra le file verdi, in pochi secondi la palla è di nuovo persa, Mazzella serve Bibone che è in zona tiro, ma una volta tanto lo spirito di squadra prevale e la palla è per Tessaro che arriva di gran carriera… bordata clamorosa che Gurrisi respinge con i pugni in angolo! Impressionante il rumore sordo del tiro che si è spento sui guantoni di Gurrisi, il portiere verde è una furia, lancia un urlo disumano verso i suoi, gli occhi fuori dalle orbite, ha capito che serve una scossa o finisce male.

I guanti di Gurrisi dopo l’intervento sul tiro di Tessaro

Riusciranno i verdi a tornare in partita?

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La partita delle partite – prima parte

Immaginate di convocare tutti i protagonisti (ma proprio tutti, passati e presenti!) del Trofeo degli onesti. Immaginate poi di suddividerli in due squadre e di far disputare loro un vero e proprio dream match, al termine del quale si potrà proclamare il campione dei campioni.
Ecco come potrebbe essere la cronaca di quella leggendaria partita…

Palasport, sul far della sera di un giovedì di aprile 2020. Giovani e meno giovani, rotti e aggiustati, in forma e appesantiti, tutti hanno risposto “presente!” allo straordinario evento in programma oggi. Dal nucleo storico dei primi anni 2000 all’ultimo arrivato di poche settimane fa, questa sera scenderanno in campo tutti coloro che prima o dopo hanno fatto parte del Trofeo degli onesti!
Queste le squadre composte dall’amato-odiato supercomputer, una macchina mitologica la cui esistenza più volte è stata messa in dubbio.


VERDI: Celi D, Lavezzo, Dalnodar, Vesci, Pasini, Calderan, Gurrisi, Moser, Solano, Brioschi, Vianini, Nervo, Boscarol, Massimo
ROSSI: Bonatti, Girolametto, Bibone, Fiore, Pandini, Tessaro, Mazzella, Anselmi, Pallaoro, Ferrauti, Russo, Gnicchi, Celi R, Fellin

Sarà una sfida impegnativa, soprattutto per coloro che da tempo sono fuori dalla battaglia; ma questa è la grande occasione per entrare nella storia del trofeo!
Sono quasi le 20:30 quando, singolarmente o a piccoli gruppetti, i convocati iniziano a varcare l’ingresso del Palasport convergendo verso l’ormai mitico spogliatoio 10. Sorrisi, strette di mano tra amici che non si vedevano da tempo, ricordi, aneddoti e qualche vecchia ruggine, perché no, il trofeo è anche questo.
Bonatti e Russo sono i più lesti a cambiarsi per infilarsi in campo; il prepartita è il loro momento magico, quello in cui possono scaricare le frustrazioni della settimana con il FORTE TIRA FORTE! In pratica si tratta di prendere a pallonate un malcapitato cercando di procurargli più danno possibile. Detto così sembra crudele, ma il risultato finale è qualcosa di molto divertente (forse un po’ meno per chi le botte le prende) e a guardare le loro facce l’effetto antistress si direbbe miracoloso.
Ai due si aggiungono i portieroni Anselmi e Gurrisi: sarà una gran bella sfida per decidere il miglior “numero uno”! Roby, dopo i rituali tre minuti di corsetta, si piazza in porta e aspetta che qualcuno cominci a scaldargli le mani. Un serissimo Gurrisi prepara i muscoli con un po’ di stretching e osserva compagni e avversari entrare in campo. Il primo ad apparire è Vianini, massiccio e incazzato come ai vecchi tempi; abbozza un sorriso, ma quel suo saltellare nervosamente con il ciuffo ciondolante tradisce una certa tensione. Il bomber Bibone si direbbe tranquillo, sembra quasi rientrato da una passeggiata sul bel lungomare della sua città natale; Tessaro è un altro che fa trasparire poco, difficile capire quanto ci tenga, ma se l’ho inquadrato bene ci tiene, eccome se ci tiene. Ecco Calderan, come sempre tra i primi a presentarsi; giovane, eppure già uno dei “vecchi” del trofeo; vedremo se anche questa sera piazzerà il suo solito filotto di gol. Mazzella guizza in campo a velocità doppia rispetto agli altri, come sempre sarà il sorvegliato speciale e troverà pane per i suoi denti. Applausi: entra Fellin, colui che il destino sembrava aver definitivamente pensionato. Invece lui è di nuovo qui, e come sempre ci farà vedere i sorci verdi con le sue sgroppate… dopotutto la roccia non si può spezzare! Arriva Massimo, non fa neanche tempo a varcare la linea di fondocampo che inizia a già a snocciolare le sue battute in dialetto triestino, con lui l’allegria è sempre assicurata ma quando gioca è un cagnaccio. Dietro di lui una sagoma robusta ci riporta indietro di qualche anno: è Ferrauti! L’infortunio al ginocchio è ormai un ricordo e questo per lui potrebbe essere un nuovo inizio, chissà! Altra entrata, altra vecchia gloria: Dalnodar, tirato come al solito, entra in campo, dispensa battute e strappa sorrisi tra uno scatto e l’altro proprio come ai vecchi tempi. Ecco “paron Celi”: attorno a lui si è costituito ormai quasi vent’anni fa il gruppo, sua è l’idea della classifica, se siamo qui oggi lo dobbiamo soprattutto a lui. Poi Moser, un altro dei “veci”, detentore di molti record, capace di svettare in classifica un anno e piombare in fondo quello successivo. A proposito di “veci” che vecchi non sono: dopo una lunghissima assenza Nervo rientra sul palcoscenico del trofeo! Manca da così tanto tempo che sarà interessante osservare la sua “evoluzione calcistica”. Dopo un ingegnere… eccone un altro! Anche Celi R. è assente da una vita, ma l’occasione era troppo ghiotta e per questa sera il muscolo lesionato pazienterà. Gnicchi si presenta come al solito in punta di piedi; non è una presenza costante nel trofeo e ogni volta vi si affaccia un po’ timidamente, però quando gioca è capace di tirare fuori dal cilindro colpi di ottima fattura.
Oh, questo è un vero giovanotto, ma giovane in tutti i sensi, sia anagraficamente che come presenze: Lavezzo, il furetto, che dopo un periodo di gavetta è entrato a far parte stabilmente del gruppo. Ecco Pallaoro, “castagna d’oro”… quando carica il tiro sono in molti a scansarsi, solo che non si capisce mai bene che traiettoria prenderà il pallone 😉 Arriva nonno Vesci, “nonno” si fa per dire perché sembra il più giovane di tutti: ha tanto “mestiere” da insegnarci che dovrà giocare con noi per altri vent’anni almeno! Entra Pasini, il principe del trofeo. Non c’è stagione in cui non abbia lottato per il podio: il più costante, sempre in palla, una certezza per chi lo ha tra le sue fila. Mette il piede in campo Girolametto, l’uomo del mistero. Quando ti capita di giocare con lui speri sempre che sia in una delle sue giornate giuste, perché allora potrai sperare che ti risolva la partita. Altrimenti bisognerà guardare che non ne combini una delle sue 😉 Fa il suo ingresso Solano, che in questi ultimi anni è diventato un po’ il factotum del trofeo… nel senso che gioca (sempre meno…) e tira le fila dell’organizzazione (sempre di più). Attenzione, qui sì che ci vorrebbe un’entrata in stile teatrale: calano le luci, l’occhio di bue illumina l’ingresso… ecco Boscarol, il pescecane dei primi anni 2000! Lui le partite le mordeva e i punti li strappava a morsi. Credo abbia smesso di giocare perché tradito dalla sua stessa voracità.
Passa qualche minuto, e quando ormai la palestra rimbomba di urla e pallonate inizia la sfilata dei ritardatari cronici… il primo è Pandini, tornato calciatore dopo una lunghissima pausa durante la quale tendiniti e impegni vari sembravano aver prevalso sul pallone. Che storia pazzesca rientrare, giocando bene, dopo i 50 anni! Da uno dei più anziani a uno dei più giovani, Fiore, trafelato come al solito, borsone a tracolla e tanta voglia di vincere la classifica, e ogni anno ci va sempre più vicino. E finalmente, a tempo ampiamente scaduto, ecco il Brioschi! Non è un’entrata in campo, è un caracollare con quel sorriso pacioccone che ti spegne in gola l’urlo “svegliaaaa Brio, siamo tutti ad aspettarti!” che gli vorresti scaricare addosso.
Ci siamo finalmente tutti, ultimi istanti di attesa per dare il tempo di presentarsi a chi non si è mai incrociato in questi anni. Curioso: questa sera si incontrano due, anzi tre generazioni del trofeo!
Sono le 20:45 e si può finalmente partire. Il campo, ovviamente, è allargato, la grande occasione lo richiedeva: i tre settori del Palasport sono tutti per noi!
Calcio d’inizio e subito Mazzella si impossessa della palla per partire con uno dei suoi guizzi… dribbling, cambio di passo, si accentra, prepara il tiro… fermato appena in tempo da Solano, che fa muro come solo lui sa fare! C’è mancato poco che San Francesco d’Ischia aprisse le marcature dopo nemmeno dieci secondi!
La palla è ora a Gurrisi, che con un rilancio trova Vianini oltre il centrocampo, stop nonostante la pressione della difesa avversaria, rapida piroetta a servire Lavezzo che gira subito la palla verso l’incrocio dei paliiiii… ma Roby vola e sventa!!! Primo pericolo per i rossi! Roby si rialza, stringe la palla e si gusta i complimenti di compagni e avversari. L’inizio è travolgente, se continua così il cronista dovrà tirar fuori il taccuino di riserva!
La palla è ora a Bonatti, che alza la sua classica palombella a cercare Bibone, ma Dalnodar respinge di testa verso il centrocampo… Pasini è lesto a stoppare e lanciare Calderan sulla destra, duello con Girolametto a fondocampo, la palla filtra in area rossa ma Celi R. intercetta, si guarda in giro e con uno dei suoi esterni a effetto serve Fiore, triangolo con Fellin, Fiore riaggancia e varca il centrocampo, assist per Pallaoro che arriva come un treno, carica il tiro… bomba fuori di poco! Gurrisi se l’è vista brutta!
Il portiere verde recupera la palla e lancia lunghissimo verso Celi D. che appoggia al volo per Moser, contrasto con Nervo, e dopo un rimpallo il pallone termina sul fondo. Brioschi rimette in gioco servendo Boscarol, che senza pensarci un attimo punta l’area avversaria con la sua classica cavalcata. Gli si affianca Tessaro, lo contrasta, parte un tiro che viene però smorzato e finisce innocuo nella braccia di Anselmi. Il buon Roby, si sa, ogni tanto ne combina una delle sue… eccolo servire pericolosamente Gnicchi in piena area di rigore, Massimo approfitta di un attimo di incertezza e gli soffia il pallone, tiro… fuori!
Anselmi recupera il pallone e questa volta sceglie il servizio lungo, lanciando verso Pandini, stop di petto, scambio con Ferrauti… tunnel di Pandini! Vesci però ha già intuito la situazione di pericolo, si para davanti all’avversario impedendogli di avanzare… Pandini chiama il fallo! Momento di incertezza, ma Bonatti è lesto a toccare il pallone per il vecchietto terribile che fiuta l’occasione, avanza qualche passo, mette al centro di sinistro, la palla filtra tra mille gambe… velo di Bibone, Russo di piatto… goooolllll!!! Squadra rossa in vantaggio dopo una manciata di minuti con il rientrante Russoooooo!

[Continua…]

19a 2019/20: un gran bel compleanno

Paratone da paura, complimenti a tutto spiano, i flash dei fotografi e gli applausi del pubblico (vabbè, questi no, ma solo per colpa del Coronavirus che ci ha fatto giocare a porte chiuse), infine un bel rinfresco offerto a compagni di squadra e avversari per il compleanno… è stata una grande serata per il nostro Roby, che si è portato a casa la vittoria e una bella boccata di ossigeno in classifica!
Verdi con Mazzella, Calderan, Vesci, Pandini, Anselmi, Bibone P. e rossi con Bibone C., Bonatti, Fiore, Lavezzo, Pallaoro. Partita sempre in salita per i rossi; proprio quando sembrava che il pareggio fosse cosa fatta, la solita manina dispettosa (o provvidenziale, dipende dai punti di vista!) smorza le luci e decreta la vittoria (meritata) dei verdi per un solo gol.
Tornando alla classifica: fa specie vedere i due più giovani e aitanti della compagnia, Mazzella e Lavezzo, rispettivamente aprire e chiudere la graduatoria. A Lavezzo senza dubbio la scusante di aver giocato poche partite, ma è indubbio che mai come in questo caso il foglio Excel non dice la verità!
Singolare anche la graduatoria dei marcatori: apre Bibone senior con 99 reti e chiude il figlio con 3, ma con una sola partita giocata; il ragazzo in realtà ha dimostrato grandi passi avanti rispetto all’estate scorsa e comincia a denotare lo stesso fiuto del gol del papà.
Chiudo con un saluto ai miei lettori (da un paio di metri di distanza, come da disposizioni ministeriali) che qualcuno mi assicura essere numerosi. Ho i miei dubbi, ma facciamo finta che sia vero… potete sempre smentirmi commentando questo articolo 😉

LE PAGELLE
Mazzella: onnipresente. 8
Calderan: caparbio, spesso troppo solo. 7
Vesci: una colonna. 7,5
Pandini: sta rispolverando l’abitudine e l’attitudine al tunnel. 7
Anselmi: un ragno. 9
Bibone P. nessun timore reverenziale. 7,5
Bibone: rischia grosso nel confronto con il figlio. 7
Bonatti: ancora alla ricerca della forma migliore. 6,5
Fiore: perde l’occasione per un gran salto in classifica 7
Lavezzo: che gli si può chiedere di più? Solo un po’ di fortuna! 7,5
Pallaoro: tra tante “bombe” fuori misura una l’ha imbroccata, e anche bene! 6,5

18a 2019/20: il trofeo ai tempi del Coronavirus

Si va avanti nonostante tutto, nonostante le assenze e la paura per il Coronavirus. Bonatti è l’unico che si presenta attrezzato, è allo studio un bonus in classifica per il suo senso civico.

Verdi (Pasini, Girolametto, Vesci, Moser, Gnicchi, Lavezzo) pimpanti e aggressivi, soprattutto con il velocissimo Lavezzo (che ne dà, però soprattutto ne prende…), ma rossi (Bibone, Fiore, Calderan, Bonatti, Pandini, Anselmi) più organizzati e alla fine vincenti 17-14. C’è da dire che lo spegnimento delle luci mai come in questa occasione ha determinato il risultato: se il custode avesse tirato giù l’interruttore qualche minuto prima, sarebbe finita in pareggio!

LA PARTITA IN CIFRE
9 allo spettacolo offerto, partita tirata e tensione agonistica alta il giusto.
7 a Pasini che è sempre il solito Pasini, un po’ impreciso però in alcune occasioni sotto porta.
5,5 a Girolametto. Quest’anno va a periodi, e ora è in uno di quelli NO.
80 a Vesci, più o meno il peso che fa valere in partita.
10 a Moser, che perde ma non manca alla promessa di offrire birra e stuzzichini a tutti.
7 a Gnicchi: buona partita, da rivedere il colore della maglietta.
8+ a Lavezzo che segna, dribbla, corre… gli manca solo la vittoria! Classifica bugiardissima.
6,5 a Bibone e Calderan, che un uccellino ha giudicato un po’ sotto tono, nonostante i 12 gol totali equamente divisi! 😉
7,5 a Fiore. Sempre nel vivo del gioco, quest’anno fa sul serio.
6,5 a Bonatti, che lamenta (immaginari?) disturbi al ginocchio, ma poi gioca discretamente.
7,5 a Giua’ Pandini, il nonno del torneo, che a fine partita si dimostra il più fresco e lucido!
8,5 a portierone Anselmi, che in settimana chiama il selezionatore annunciando: “giovedì voglio giocare!”. Evidentemente fiutava la vittoria.

17a 2019/20: cercasi redattori

Non posso scrivere sempre le stesse cazzate… che magari non vengono lette da nessuno 😀 Qualcuno tiri fuori un’idea innovativa!
Verdi (Pasini, Bibone, Vesci, Calderan, Pallaoro) vincitori con merito sui rossi (Fiore, Girolametto, Tessaro, Bonatti, Lavezzo), che pure ci hanno provato sprecando però troppo.
Cinque contro cinque è stata tosta, ma nessuno si è tirato indietro. Spettacolare il gol di testa di Pallaoro, è saltato così alto che quasi finiva in tribuna. Vesci sempre più scaltro (mi verrebbero anche altri epiteti), come il vino invecchiando migliora. Pasini è (per ora) l’anti-Mazzella. Lavezzo dribbla anche se stesso ma paga le suole scivolose; la classifica non gli rende sicuramente merito.
Buon Carnevale, ci si rivede il 27 febbraio!